Ercolano Pompei
Sono note in tutto il mondo per la famosa esplosione del Vesuvio nel 79 d.C., descritta da Plinio il Giovane, in cui vennero distrutte le città di Pompei, Ercolano, Oplonti e Stabia. La sfortunata catastrofe, che seppellì le città per millenni, ha permesso di riportare alla luce una straordinaria testimonianza dello stile di vita di quel tempo. Infatti, solo a Pompei ed Ercolano, è possibile effettuare un vero e proprio salto nel tempo a ritroso, dove si può apprezzare l’organizzazione urbana di 2000 anni fa, camminando attraverso il foro, templi, ville, case, edifici pubblici, anfiteatro, teatro, e molto altro ancora. Infatti abbiamo testimonianze dalle antiche botteghe dove venivano venduti i prodotti dell’epoca ai luoghi dedicati al peccato di ogni tipo. Ciò ha consentito di ricostruire e comprendere molto sui costumi, usi e abitudini dell’epoca. Ma non solo, il ritrovamento di statue, mosaici e affreschi ci ha permesso di vedere lo stile e il gusto romano di quell’epoca.
Pompei, Ercolano e Oplonti nel 1997 sono state inserite nella lista dell’UNESCO dei patrimoni mondiale da salvaguardare.
Gli scavi
I primi ritrovamenti delle città perdute furono agli inizi del 1700, durante lo scavo per la realizzazione di un pozzo venne ritrovata una parte di Ercolano. Si può ben immaginare lo stupore suscitato all’epoca per il ritrovamento della città leggendaria, ma benché la notizia girò in maniera veloce, non furono altrettanto rapidi gli scavi, che iniziarono solo nel 1738. La stessa cosa è successa per la villa di Oplonti, trovata per caso durante uno scavo di un pozzo venne ritrovata quella che oggi è chiamata Villa di Poppea. Successivamente venne ritrovata anche la città di Pompei, grazie al ritrovamento di un’epigrafe in cui si parlava della Res Publica Pompeianorum. La notizia straordinaria ebbe un tale successo nell’800 che le città divennero meta del Gran Tour, viaggio che intraprendevano le giovani aristocrazie europee per acculturarsi e elevarsi di prestigio. Gli scavi furono abbandonati e ripresi più volte nel corso dei secoli, ad oggi si ipotizza che gran parte dei resti archeologici siano ancora sepolti.
Pompei
Ha un’estensione di 44 ettari, visitarla tutta in un giorno è quasi impossibile. I luoghi d’interesse sono davvero tanti, e se pur si vuole fare un giro mordi e fuggi, difficilmente si potrà apprezzare bene il sito archeologico. La migliore cosa e lasciarsi portare da una guida turistica già pratica e dotta del posto che vi introdurrà al mondo antico ritrovato.
Ercolano
A differenza di Pompei, gli scavi di Ercolano sono meno estesi, ma meglio conservati. Questo perché l’antica città durante l’esplosione del 79 d.C., non venne sepolta da lapilli e ceneri come Pompei, ma fu direttamente ricoperta da un manto di 15 metri di materiale piroclastico e fango bollente, che venuto giù dal vulcano, arrestatosi, venne a solidificarsi come cemento, proteggendo la città per millenni. Potete immaginare le difficoltà per riportare alla luce questa splendida realtà.
Oplonti
Se Pompei ed Ercolano sono ricchi di ville ed edifici antichi, qui si può ammirare la villa meglio conservata di tutta l’antichità con dei splendidi affreschi in pittura pompeiana, soprattutto meravigliosi trompe l’oeil che decorano le pareti interne della villa. Un gusto raffinato e naturalistico quello degli antichi romani che vivevano ai piedi di questo imponente monte.